L O C U S C A P E
projet et recherche sur le paysage
PARC OSCAR NIEMEYER A SAN MAURO TORINESE
PROGRAMME aménagement du parc urbain / parc agricole et parc culturel
MAITRISE D’OUVRAGE MiBACT - Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
MAITRISE D’OEUVRE locuscape paysagistes (Annalisa Romani, Monica Sapino)
BUDGET 1 M € HT
SURFACE 60 ha
CALENDRIER 2017 (concours) - 1er PRIX
L'area a nord ovest di Torino su cui si estende il Parco Oscar Niemeyer è un tipico esempio di margine urbano, a contatto con parcelle agricole residuali intercluse, aree residenziali a edilizia sparsa e fronti industriali. Nell'ambito del parco sono nascosti due elementi architettonici di grande pregio: l'edificio amministrativo e direzionale della Cartiera Burgo progettato da Oscar Niemeyer negli anni '70 e il complesso medievale dell'Abbadia di Stura.
Il progetto interpreta il parco come una fabbrica di ossigeno, come servizio ecosistemico, oltre che come spazio ricreativo e polo attrattivo.
Vista l'estensione ed il bassissimo budget a disposizione, gli elementi paesaggistici sono stati interpretati come strumenti per far emergere il genius loci di questo margine territoriale. L'idea si articola su tre strati: il suolo, l'acqua, il verde; a questi si connette formalmente e funzionalmente lo strato delle architetture.
L'identità del luogo viene ricercata attraverso il lavoro di composizione di masse arboree e di radure, in cui si integra l'agricoltura grazie alla valorizzazione dei corsi d'acqua e del sistema irriguo.
Il legame strutturale tra spazi e funzioni viene attribuito al percorso pedonale che funge da spina dorsale dell''intervento e unisce questo tassello di territorio a elementi paesaggistici di scala più ampia, collegandolo con Parco Fluviale del Po Torinese e con la Reggia di Venaria.
Gli elementi architettonici tornano ad essere contestualizzati, ad avere uno spazio esterno con cui dialogare anziché uno spazio periferico che o li ingloba o ci si contrappone; grazie al lavoro con la vegetazione si ha la sensazione che questi vengano racchiusi in uno scrigno e grazie ai percorsi di mobilità dolce vengono resi accessibili e collegati al centro urbano e al sistema della Corona Verde di Torino.


